Martedì 17 marzo il Comune di Padova patrocinerà il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, in difesa della famiglia naturale. Ci lascia decisamente perplessi rilevare che fra le minacce alla famiglia, secondo gli ideatori di questo convegno non ci sono i problemi reali che tutti conosciamo: sicurezza economica, servizi, mancanza di welfare e di diritti. A quanto pare secondo gli organizzatori di questo convegno le minacce alla famiglia sono le fantomatiche ideologie “gender”, la comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali/Transgender) e la libertà di donne e uomini dagli stereotipi sessisti.
Il Comune di Padova intende patrocinare un convegno integralista e anti-scientifico che non solo alimenta pregiudizi, discriminazioni e offese per di più in un’ottica di allarmismo sociale, ma che riporta indietro l’orologio della storia. Siamo certi che tutte le persone di buon senso sapranno vedere queste teorie per quello che sono: un insulto all’intelligenza.
Dopo mesi in cui questo tipo di convegni si stanno moltiplicando in tutte le città italiane e il dibattito di questi giorni sull’educazione alle differenze, dopo la provocatoria presenza delle Sentinelle in Piedi in piazza Eremitani nella giornata dell’8 marzo, arriviamo a questo ennesimo scempio che segue un altro convegno simile, sempre svolto all’interno di Palazzo Moroni il 14 febbraio di quest’anno, alla presenza del direttore de “La croce” Mario Adinolfi. E come dimenticare che a tutto questo si accompagna l’approvazione da parte della Regione Veneto della Giornata della famiglia tradizionale?
Riteniamo che Padova e la storia pluridecennale di collaborazione fra amministrazione e società civile sia un percorso prezioso per la città che non va disperso. Ci sembra pertanto opportuno che l’amministrazione chiarisca la sua posizione e che ritiri questo patrocinio, che mette in imbarazzo la città e offende una parte consistente delle sue cittadine e cittadini.
Martedì sera saremo davanti al municipio per chiedere alla cittadinanza di dire la sua su questi argomenti. Chiederemo a tutti e tutte di prendere posizione e mostrare all’amministrazione e agli organizzatori di questi eventi che parlano di cose che non esistono, che i problemi sono altri e che la libertà di ciascuno di noi è un bene prezioso.