“Ne avete di finocchi in casa” visione in anteprima a Padova martedì 14 febbraio ore 21 in Corso Garibaldi 41 a Padova
Il documentario di GayStatale “Ne avete di finocchi in casa?” ha come oggetto la rappresentazione macchiettistica dei gay data dal cinema popolare italiano nel periodo che va dal 1970 al 1983 (i film che utilizziamo convenzionalmente come estremi sono “Splendori e miserie di Madame Royale” e “Vacanze di Natale”, ma il 1983 è anche uno degli anni che vedono l’estinzione del cinema di genere propriamente detto). Il documentario ha come punto di partenza l’interrogativo (sotto molti aspetti insolubile) se la rappresentazione macchiettistica dei gay abbia influenzato la visione della società italiana nei confronti degli omosessuali, e se gli omosessuali stessi ne abbiano risentito. Il documentario si sviluppa poi trattando del modo diverso (ma tutto sommato coerente) con cui i vari generi cinematografici (western, giallo, poliziottesco, commedia etc) hanno sviluppato la caratterizzazione degli omosessuali, evidenziando quali siano stati i cliché ripetuti in maniera più ossessiva. Un’altra parte importante del documentario è quella inerente agli attori (professionisti e non) che si sono “specializzati” nella caratterizzazione di omosessuali (da Vinicio Diamanti a Franco Caracciolo, passando per Giò Stajano).
Tutto il documentario è sviluppato per mezzo di interviste a persone a vario titolo legate al cinema di quegli anni: attori come Lino Banfi, registi come Sergio Martino, sceneggiatori come Enrico Vanzina e critici come Maurizio Porro. Ma ad ampliare il discorso servono anche gli interventi di storici e attivisti LGBT come Giovanni Dall’Orto, Pietro Tarallo e Porpora Marcasciano.
La parte finale del documentario è tuttora irrealizzata perché nell’intenzione dell’autore dovrebbe essere composta dalle opinioni di persone di età, provenienze e orientamenti sessuali diversi, le quali si confronteranno su questo tema: come dobbiamo approcciarci nel 2017 a quel tipo di rappresentazione degli omosessuali? Possiamo guardarla con simpatia e sollievo, confortati dal fatto che la società sia progredita, oppure dobbiamo condannarla perché ha contribuito a fissare nella mente dell’italiano medio alcuni cliché dannosi sugli omosessuali? L’obiettivo della realizzazione di questo mosaico di opinioni non è di fornire una tesi, ma al contrario di far capire quanto il discorso sia sfaccettato e pieno di ricadute sul presente. Questo mosaico di opinioni potrebbe essere ottenuto filmando delle tavole rotonde in varie città d’Italia a seguito della proiezione del film stesso.
Andrea Meroni
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